Dopo tante critiche a questo governo e a questo Parlamento ci starebbe tutto un evviva: dal 2020 stop alle tasse sui canoni di locazione non percepiti. Lo prevede un emendamento al “Decretocrescita” inserito dal Parlamento nel convertire in legge il provvedimento.
I non addetti ai lavori nell’apprenderlo resteranno increduli, invece è proprio così. Attualmente se l’inquilino non paga, le tasse sull’affitto devono essere pagate comunque. Solo dopo la conclusione del procedimento di convalida dello sfratto davanti al giudice, il locatore potrà godere di un credito d’imposta, ma soltanto nel caso di affitto di immobili abitativi.
Una norma che viola chiaramente il principio costituzionale che lega le tasse alla capacità contributiva del contribuente.
All’inizio tuttavia abbiamo gioito al condizionale.
Il motivo è questo: la novità riguarderà soltanto i nuovo contratti. Un provvedimento, quindi, fortemente depotenziato, quasi che il legislatore si sia subito pentito di aver proposto una cosa buona e giusta, in un momento soprattutto di grave crisi del settore immobiliare.
Va detto, comunque, che di questa annosa stortura (che costituisce soltanto un esempio tra
i tanti) sono responsabili anche tutti i precedenti governi (di destra e di sinistra) che hanno sempre vessato il contribuente onesto, alla faccia delle leggi sbandierate per difenderlo (vedi Statuto del contribuente)!
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