L'ISEE Corrente
Il fatto che l’ISEE sia relativo ai due anni precedenti quello in cui viene richiesto, può provocare un disallineamento tra la condizione di un nucleo familiare nell’attualità con la condizione del 2020. In questo caso la normativa consente di richiedere il cosiddetto ISEE corrente, più attendibile rispetto a quello ordinario proprio perché più vicino al presente.
L’ISEE Corrente è stato ideato affinché, in presenza di eventi negativi che incidono sulla situazione patrimoniale economica di un soggetto, non si sia costretti ad attendere la dichiarazione fiscale dell’anno successivo ma sia possibile aggiornare l’ISEE in qualsiasi momento dell’anno in corso. In tale modo infatti è possibile calcolare un ISEE basato sui redditi degli ultimi dodici mesi (o come vedremo anche solo degli ultimi due mesi) derogando al meccanismo dell’ISEE ordinario che richiede, invece, di fare riferimento ai redditi dichiarati al fisco nell’anno precedente e che sono stati percepiti nel secondo anno solare precedente la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica).
La normativa vigente, interviene quindi a correzione della situazione economica non più veritiera con l’introduzione della DSU ISEE corrente, in modo da fotografare in maniera più puntuale possibile la situazione del nucleo familiare alla data della richiesta della DSU corrente.
Più specificatamente i nuclei familiari in possesso di un ISEE ordinario in corso di validità, possono richiedere il calcolo dell’ISEE corrente qualora si verifichi, in maniera alternativa, una delle seguenti situazioni:
una variazione della situazione lavorativa ovvero un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo dichiarato ai fini IRPEF per uno o più componenti il nucleo familiare;
una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente.
In presenza di tali avvenimenti, ricorrendo all’ISEE corrente si aggiorna il valore dell’indicatore ISEE prendendo a riferimento i redditi relativi a un periodo di tempo più ravvicinato. Tale indicatore è calcolato sui redditi e trattamenti percepiti dal nucleo familiare negli ultimi dodici mesi.
Non solo, nel caso in cui:
cessi l’erogazione di trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari per uno o più componenti del nucleo familiare;
un lavoratore dipendente a tempo indeterminato perda il posto di lavoro, si dimetta dallo stesso o venga sottoposto a una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa;
In queste evenienze è possibile, in alternativa, indicare i redditi e i trattamenti percepiti NEGLI ULTIMI DUE MESI, come base di calcolo del reddito annuale.
SCADENZA ISEE CORRENTE
Con riferimento alla scadenza, per gli ISEE correnti presentati a partire dal 23 ottobre 2019 il periodo di validità è esteso a massimo sei mesi (in ogni caso la validità dell’ISEE cessa al 31 dicembre dell’anno corrente).
Solo in caso di variazione della situazione occupazionale o della fruizione dei trattamenti, l’ISEE corrente deve essere aggiornato ENTRO DUE MESI DALLA VARIAZIONE.
Viene infatti riconosciuto come in presenza di rilevanti variazioni del reddito del nucleo familiare o in seguito ad avvenimenti avversi, l’attestazione ISEE in possesso delle famiglie non rifletta più la reale situazione economica del nucleo familiare.
Ricordiamo infine, ancora una volta, che l’ISEE corrente consente di aggiornare i dati reddituali di una DSU già presentata, pertanto è essenziale che il nucleo familiare sia già in possesso di una DSU valida al momento della richiesta di aggiornamento della situazione reddituale.
LA NOVITA' DA APRILE 2022
Dal 1° aprile di ciascun anno l’ISEE corrente può essere presentato anche nel caso in cui l’indicatore della situazione patrimoniale, calcolato prendendo a riferimento l’anno precedente a quello di presentazione della DSU, differisca per più del 20% rispetto al medesimo indicatore calcolato in via ordinaria.
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