Si prospetta un notevole aggravio fiscale per i fruitori di auto aziendali. Se la modifica proposta andrà realmente in porto (ma è probabile una addolcimento della misura nel passaggio parlamentare), il c.d. fringe benefit derivante dalla concessione, da parte della ditta, del veicolo in uso promiscuo, cioè sia a fini aziendali che personali, diventerebbe tassabile al 60%.
La manovra presentata dal governo al Parlamento interviene sull’art. 51 del Tuir, in base alla
quale, attualmente, per gli autoveicoli, i motocicli e i ciclomotori concessi in uso promiscuo al dipendente, costituisce “compenso in natura” solo per il 30% dell’importo, corrispondente a una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri, calcolato sulla
base del costo chilometrico di esercizio desumibile da apposite tabelle elaborate dall’ACI.
Nella nuova formulazione, il “compenso in natura” verrebbe calcolato al 60% ed al 100% per i veicoli più inquinanti. Per le auto ibride ed elettriche la quota imponibile resterebbe, invece, al 30%.
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